Nonostante il difficile periodo economico, i broker italiani hanno incrementato la loro quota di mercato. E’ infatti da sottolineare come l’incremento sia avvenuto, per il terzo anno consecutivo, a fronte di una flessione complessiva della raccolta dei rami danni scesa a 35,8 miliardi di euro (-2,4% rispetto al 2009).

Secondo i dati diffusi dall’Aiba, l’Associazione Italiana Brokers di Assicurazione e Riassicurazione, nei soli rami danni, i broker operanti in Italia hanno gestito 17,1 miliardi di euro, per una quota di mercato del 47,7%, (42,2% nel 2009) sul totale di 35,8 miliardi.

La raccolta dei rami vita è invece cresciuta dell’11,1% a 90,1 miliardi, per un’incidenza sul totale pari al 71,5% (nel 2009 era del 68,8%).

Complessivamente, i premi assicurativi gestiti dai broker nel 2010 sono stati pari a 21,3 miliardi di euro, per una quota di mercato del 17%.

Secondo Francesco Paparella, presidente Aiba, questo risultato è frutto della comprovata professionalità dei broker,  che, proprio in un periodo così difficile economicamente, hanno saputo porsi come interlocutori affidabili nei confronti delle aziende.

Le società di brokeraggio assicurativo attive sul mercato sono aumentate del 3% rispetto al 2009, raggiungendo quota 1.531, mentre i broker sono cresciuti del 5,5%, diventando 4.458.

 

La presenza più massiccia si conferma in Lombardia, dove è presente il 26.5% dei broker (406 iscritti), seguita dal Lazio (239 iscritti), dal Veneto (143) e dalla Campania (116).

La provincia più rappresentativa è Milano, con 299 posizioni e una percentuale sul totale del 19,5%; seguono Roma con 219 iscritti (14,3%), Napoli con 84 (5,5%), Torino con 71 (4,6%), Genova con 68 (4,4%), Bologna con 39 (3,2%) e Brescia con 37 (2,4%).

Le società che esercitano esclusivamente l’attività di riassicurazione sono 4, mentre quelle con la doppia attività sono 33.

 

Giugno 2011

presenza broker