Il Ferma, la Federazione Europea delle Associazioni di Risk management, ha realizzato la 5 indagine biennale per monitorare lo stato del risk management in Europa e  per capire quali sono le differenze nella gestione del rischio nei diversi paesi.

Con il supporto di Axa Corporate e Ernst & Young, la ricerca ha interessato paesi quali la Germania, la Francia, l’Italia, la Polonia e la Spagna, coinvolgendo risk manager, responsabili assicurativi aziendali, direttori finanziari e responsabili amministrativi di imprese di ogni ambito produttivo. I questionari compilato sono stati 782 contro i 555 del 2008.

risk flowchart

 

L’indagine è stata realizzata per approfondire sia come il rischio viene percepito e gestito all’interno delle aziende, sia per conoscere quali sono le attività e le pratiche adottate, sia infine per avere delle indicazioni in merito alle soluzioni assicurative proposte dal mercato e a eventuali aspettative.

Ciò che è emerso è che il risk management si sta evolvendo e, oltre ad essere un argomento presente nelle agende dei principali top manager, verrà sempre più regolamentato da leggi e standard. Non solo: il ruolo stesso dei risk manager, che oggi si distinguono soprattutto per il loro approccio qualitativo più che quantitativo (in generale manca un’analisi dei rischi esaustiva nelle aziende) dovrà essere maggiormente delineato, definendo funzioni e competenze rispetto al top management.

L’adozione di strategie di risk management sono ad oggi frutto di necessità soprattutto di tipo legale e di compliance, per rispondere a  eventi catastrofici, a richieste esplicite degli stakeholders, ma anche, e ciò sta emergendo in modo più evidente, per la Corporate Social Responsability.

L’indagine ha anche portato alla luce il fatto che le aziende sono più attente alla gestione dei rischi provenienti dall’esterno rispetto a quelli relativi alle normative o alla sicurezza interna. Persistono le tradizionali motivazioni di controllo e gestione delle perdite, ma si fa notare l’emergere di un 37% che esplicita la volontà di ottenere una migliore connessione tra politiche di gestione del rischio e assunzione di decisioni strategiche, soprattutto nei paesi del nord Europa.

L’Italia dimostra di avere una risk governace dagli ampi margini di miglioramento, essendo caratterizzata da  risk manager dagli ambiti di azione ancora limitati, con obiettivi e mandati da chiarire, un sistema di reporting sull’esposizione ai rischi al top management consolidato ma non esaustivo e un coordinamento con le altre funzioni di valutazione dei rischi ancora incompleto.

Per approfondire i dati dell’indagine, è possibile scaricare la ricerca in inglese dal sito del Ferma.

Aprile 2011