L’interruzione del servizio e della supply chain, la catena di fornitura, resta il rischio più temuto per le aziende per il 2015.
E’ quanto emerge dal quarto Barometro dei Rischi redatto da Allianz, che ha coinvolto oltre 500 fra dirigenti della compagnia tedesca e risk manager di multinazionali di 47 Paesi nel mondo.
A livello globale i rischi che maggiormente vengono temuti dalle aziende sono, oltre alla già citata business interruption, che svetta in testa nelle classifiche di paesi come USA, Regno Unito, Germania, Francia e Italia, le catastrofi naturali, gli incendi e le esplosioni, i cambi delle legislazioni e dei regolamenti e il cyber risk.
I risk manager, in particolare, hanno identificato nei rischi informatici, balzati nella top ten in Medio Oriente, Africa e Americhe, una delle principali minacce al business.
In Germania è addirittura il secondo rischio più temuto (32%), così come ampia attenzione viene riservata negli Stati Uniti (terza posizione, con il 26%) e in Spagna (14%, 8 posizione). In Italia, invece, manca ancora la sensibilità nei confronti delle minacce informatiche, che includono la violazione dei dati, gli attacchi di hacker e i danni alle infrastrutture tecnologiche, tanto che il cyber risk non rientra neppure nella top ten.
Per i manager italiani rappresentano in particolare una fonte di preoccupazione le catastrofi naturali (44% degli intervistati), i possibili danni legati alla stagnazione dei mercati e al declino (25%, in calo rispetto alla scorsa rilevazione), incendi e esplosioni (25%), difetti di fabbricazione e mancanza di qualità (13%), cambi di legislazione e regolamentazioni (13%), danni reputazionali o di immagine, ad esempio sui social media (13%), deflazione (13%), aumento dei prezzi delle commodities (13%) e possibili pandemie (13%).
In alcune aree si registra un aumento del rischio politico: in Russia, come prevedibile, è il terzo rischio, in Ucraina il primo, ma è 7 anche nel Regno Unito.
Se prevenire alcuni rischi, come quello geopolitico o del terrorismo, è davvero difficile , per altri esistono piani di gestione del rischio (dai business continuity plan alle polizze contro il cyber risk) che possono davvero fare la differenza, garantendo la continuità del business e salvaguardando la reputazione aziendale sia nei confronti dei clienti, sia dei fornitori e degli stakeholder.
Gennaio 2015