Nel 2014 è stato quello agricolo il settore più dinamico dal punto di vista occupazionale. Rispetto a tutti i settori economici nazionali ha registrato una crescita degli occupati dell’1,6% (+2,4% di dipendenti e +0,7% gli autonomi), che diventa un più significativo 7,1% se si considera solo l’ultimo trimestre.
Secondo i dati di Ismea e Unioncamere riportati nel Flash Update di AgrOsserva "Speciale bilancio 2014", questa buona notizia dovrebbe trovare ulteriori conferme anche nel corso di quest’anno, considerando le politiche a sostegno del ricambio generazionale nell’agricoltura e gli incentivi alle nuove assunzioni introdotte dal Jobs Act.
Detto ciò, se l’industria alimentare è cresciuta dell’1% per un totale di 691 unità, sono scomparse 19.035 imprese agricole (-2,5%). Rispetto invece ai dati del prodotto interno lordo nazionale, che nel 2014 ha registrato una diminuzione dello 0,4%, è più accentuata la flessione del valore aggiunto in agricoltura (incluse silvicoltura e pesca), che si è ridotto del 2,2%. Ad incidere è stato soprattutto il clima instabile, che ha condizionato in modo particolare la produzione di olio e vino.
Buoni i dati relativi all’export agroalimentare, che lo scorso anno ha registrato un balzo di 34,3 miliardi di euro (+2,4%), dinamica comunque dimezzata rispetto all’anno precedente. Per il 2015 si prevede un’accelerazione della crescita, complice la svalutazione dell’euro rispetto al dollaro, la ripresa economica negli Stati Uniti e le misure prese a sostegno dell’internazionalizzazione. Expo, vetrina mondiale del cibo e dei prodotti made in Italy, rappresenterà un’ulteriore leva per la crescita.
Le importazioni hanno invece registrato un incremento del 2,7%, sfiorando i 42 miliardi di euro.
L’accresciuto clima di fiducia dei consumatori dovrebbe finalmente incidere positivamente sui consumi, che dopo un trend negativo durato parecchi anni, hanno ricominciato a crescere. Secondo i dati di Coldiretti, elaborati a febbraio 2015 sulla base dei dati Istat sul commercio al dettaglio e sul fatturato e gli ordinativi industriali, la spesa alimentare sta trainando la ripresa con un aumento dello 0.5% delle vendite al dettaglio e dell’1,9% del fatturato dell’industria alimentare.
C’è solo da sperare che il clima sia favorevole all’agricoltura in questo 2015, anche se Coldiretti ha già calcolato che l’inverno che si è appena chiuso ha registrato il 36% di pioggia in più rispetto alla media degli ultimi anni, con precipitazioni spesso anche violente che rischiano di danneggiare i terreni, distruggere serre, scoperchiare stalle e sradicare alberi, compromettendo le colture. Lo sfasamento delle temperature, considerando l’inverno mite con temperature più alte al nord di 0.9 gradi rispetto alle medie stagionali, è un’ulteriore variabile di cui tenere conto. Meglio tutelarsi contro i rischi!
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Maggio 2015