Nuova mobilità

Auto & Mobility Barometer: come cambia la mobilità in Europa

Abitudini cambiate rispetto al passato a causa di pandemia, una nuova concezione del lavoro, l'aumento dei costi e una maggiore sensibilità sul proprio impatto ambientale. 

 

 

Pubblicata la prima edizione di Auto & Mobility Barometer, survey dedicata alle abitudini di mobilità in Europa che ha coinvolto 6.000 soggetti attraverso 6 Paesi. Abitudini che a partire dalla crisi pandemica sono cambiate considerevolmente a causa di una nuova concezione del lavoro, dell'andamento dei costi condizionato dall'inflazione e di una maggiore sensibilità circa il proprio impatto ambientale.Nuovi gesti che sempre di più contemplano il passaggio fluido da un mezzo di trasporto all'altro, andando dalla camminata ai mezzi pubblici, passando per le due ruote fino all'auto di proprietà. Una nuova mobilità che richiede soluzioni assicurative innovative a protezione delle persone, qualsiasi mezzo utilizzino.

Auto & Mobility Barometer - infografica
Fonte: Auto & Mobility Barometer - commissionata da Europ Assistance e condotta da Ipsos

Auto & Mobility Barometer: mobilità in Europa dalla camminata ai veicoli elettrici

Auto & Mobility Barometer è la prima survey, commissionata da Europ Assistance e condotta da Ipsos, che indaga le abitudini di mobilità in Europa. A tal fine dono stati intervistati 6.000 soggetti in 6 Paesi: Belgio, Francia, Germania, Italia, Portogallo e Spagna. La ricerca è stata eseguita tra il 29 novembre e il 9 dicembre 2022. Tra le diverse evidenze portate dalla survey, emerge che più di tutto sulle abitudini di mobilità influiscono i costi e l’ambiente, mentre al terzo posto si attesta il tragitto casa-lavoro.

Tuttavia, nonostante il primo metodo di spostamento da un luogo all'altro sia la camminata, la  maggioranza degli europei guida ancora regolarmente l’auto (in Italia il 97% delle famiglie possiede un’auto). Circa la metà dei cittadini usa regolarmente anche la bicicletta (1 su 5 è proprietario di una e-bike). La mobilità rappresenta una parte significativa del budget mensile, circa 133 euro a persona, nonostante lo smartworking o home office sia rimasto la norma o quasi per molti lavoratori dopo Covid.

 

Come cambia la mobilità in Europa

A partire dalla crisi da Covid, le abitudini di mobilità degli europei sono cambiate. Aumenta la frequenza d'uso di mezzi individuali e a basso impatto ambientale, a partire dalla camminata (31%) oltre a bici elettrica (30%), monopattini (28%) e bici "tradizionale" (25%). Di contro si riduce la frequenza d'uso di mezzi fino a quel momento maggiormente diffusi, quali car-sharing (30%), car-pooling (27%), trasporto pubblico (25%) e taxi/altri servizi di trasporto passeggeri (25%).
Tuttavia l'auto resta il mezzo di trasporto più diffuso in Europa, con l'88% degli intervistati che dichiara il possesso di almeno un'auto in famiglia, mostrando peraltro una certa riluttanza ad abbandonare definitivamente il mezzo di proprietà, e il 68% che usa stabilmente il veicolo.
Le ragioni di questi cambiamenti risiedono principalmente ai costi del trasporto (40%), con il 64% degli europei che ha dovuto rivedere le proprie abitudini a causa dell'inflazione e nello specifico dell'aumento dei prezzi dei carburanti. Il 36% ha a cuore anche l'impatto ambientale legato alla propria mobilità, e anche in questo caso il 64% degli intervistati dichiara di perseguire obiettivi ambientali.

Sulla mobilità continua a pesare l'aspetto economico. Per gli spostamenti, infatti, il budget medio mensile, al netto dei costi di assicurazione e indipendentemente dalla modalità di trasporto scelta, secondo il report ammonta a 133 euro a livello europeo. Dato che in Italia sale a 135 euro, in Francia a 145 e in Portogallo a 150, mentre il Paese più economico risulta essere la Spagna con 109 euro.

 

Mobilità e auto elettriche

Come detto, gli alti costi del mantenimento dell’auto e l’attenzione alla sostenibilità iniziano a incidere sulle decisioni di mobilità dei cittadini europei. Tra queste i ragionamenti circa l’acquisto di auto elettriche, anche alla luce del provvedimento europeo che vieta la vendita di veicoli con motore a combustione a partire dal 2035.

Sebbene il 31% degli europei stia prendendo in considerazione l'acquisto di auto elettriche o ibride e il 9% è certo che lo farà, vanno ancora ampiamente superate le barriere che impediscono o rallentano l'adozione dei veicoli elettrici. Ecco che l'89% dei mezzi usati più spesso sono alimentati con combustibili fossili, mentre il 5% è costituito da auto ibride e soltanto l'1% da mezzi elettrici.

Le barriere all'acquisto e all'adozione dei mezzi a basso impatto ambientale sono le seguenti:

  • costi per il 56%, sia quelli legati all'acquisto sia, ma in misura minore, quelli di manutenzione;
  • disponibilità di stazioni di ricarica (32%), per via delle difficoltà di installazione presso il proprio domicilio e per l'assenza di stazioni vicine al luogo di lavoro;
  • autonomia sulle lunghe distanze per il 30%.

Limiti dunque legati a costi, infrastrutture e tecnologia.

 

Come cambia la mobilità in Italia

Nel Belpaese l'auto di proprietà è ancora il mezzo di trasporto privilegiato. Dalla survey emerge che il 97% degli italiani possiede un’auto, primi in Europa, e seguiti dal Portogallo con il 92%.
Dall’indagine emerge che anche a livello europeo gli intervistati si dichiarano riluttanti ad abbandonare definitivamente l’auto di proprietà. L’Italia, visto anche il primato nel possesso di autoveicoli, conferma il trend, tuttavia gli italiani sembrano essere i più inclini a pensare di modificare le proprie abitudini (41%).

Inoltre il 18% del campione degli italiani ha incrementato l’uso dell’auto privata dopo la pandemia (il 21% di quella aziendale): in Italia, è diminuito invece del 27% il ricorso al car sharing e del 30% quello al car pooling.
Passando alla questione ambientali, nonostante le preoccupazioni legate ai costi e all’autonomia di ricarica, aumenta la propensione all’acquisto di veicoli elettrici da parte degli italiani: il 39% starebbe considerando di acquistare una EV nei prossimi 12 mesi.

In Italia, dove il budget destinato all’acquisto di un’auto è di circa 15.000 euro (il più basso d’Europa, dove mediamente a questa spesa si pensa di destinare poco più di 19.000 euro). Dunque permangono i limiti visti a livello europeo:

  • prezzi di listino troppo alti (per il 55%);
  • costi di ricarica (32%);
  • autonomia per i lunghi viaggi (solo per il 25%).

In generale in Italia cresce la propensione a muoversi a piedi (il 96% del campione contro la media del 94% registrata nei Paesi coinvolti nell’indagine) o con mezzi come la bicicletta (per il 52%) e il monopattino (per il 26%); a livello europeo, risultiamo al quarto posto, dopo Spagna, Portogallo e Francia, come utilizzatori di mezzi della micromobilità.

La media europea parla di due famiglie su tre che possiedono almeno una bicicletta, con l’Italia che raggiunge il 78% di chi la usa regolarmente. Dopo la pandemia si è anche registrato un aumento dei mezzi sostenibili di micromobilità: l’Italia è il quarto Paese, dopo Spagna, Portogallo e Francia, con il più alto numero di nuovi utilizzatori (35%) e dove il 17% degli intervistati dichiara di possedere un monopattino. In prospettiva futura gli italiani, come i portoghesi, prevedono di camminare di più e aumentare l’uso delle due ruote, ma anche dei mezzi di trasporto pubblico, in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei.

 

Servizi all'auto

Quando si parla di mobilità è importante affrontare diffusamente anche l'aspetto assicurativo. La survey rileva che la scelta della compagnia a cui affidarsi quando si acquista un’auto dipende da prezzo e affidabilità, esattamente in quest'ordine.

In Italia i servizi assicurativi più richiesti sono i seguenti:

  • assistenza stradale (87%);
  • veicolo sostitutivo (84%);
  • tracking del veicolo rubato (81%).

Sull'assistenza stradale occorre rilevare, inoltre, che sebbene si tratti del servizio più "sentito", è stato sperimentato sul campo da meno del 31% degli utenti intervistati.
Cresce poi l’interesse per il servizio di pick-up & delivery, che prevede il ritiro e la riconsegna a domicilio del veicolo in caso di malfuzionamento, cambio gomme o manutenzione. Si tratta di un servizio ritenuto cruciale nella scelta di una compagnia assicurativa rispetto ad un'altra e gli italiani si dichiarano disposti a pagare un prezzo aggiuntivo (54%).
Resta notevole la sottoassicurazione dei mezzi di mobilità sostenibile, come bicicletta e altri mezzi per la micromobilità. Tuttavia il 65% di chi si muove su due ruote si dichiara pronto a munirsi di opportune coperture, inoltre gli italiani sono i più interessati in Europa (53%) alle polizze basate sulla persona che coprono cioè tutti gli spostamenti, indipendentemente dal veicolo usato.

 

Nuova mobilità e RC auto

Una nuova mobilità che richiede soluzioni assicurative dunque. Soluzioni che consentano di proteggere i singoli individui in movimento, seguendoli su ogni mezzo utilizzato, dal momento che la moltimodalità è sempre più comune e la RC auto per sua natura non protegge il conducente in caso di sua responsabilità. Conducente che deve comunque dotarsi di una polizza aggiuntiva per eventuali infortuni che lo riguardino.
Spostamenti con più mezzi, diversi fra loro, che divengono sempre più abituali soprattutto fra i più giovani, che addirittura valutano l'opportunità di non dotarsi di auto di proprietà, sfruttando invece i servizi di sharing, o mezzi green a due ruote. Ecco che con app come 6sicuroevai è possibile sottoscrivere e gestire la polizza infortuni che segue gli spostamenti dell'assicurato, in auto, moto, bici e monopattino. L'app riconosce automaticamente spostamenti e mezzo di trasporto utilizzato e consente di pagare solo i chilometri realmente percorsi, con sconti in caso di guida prudente.

 

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