Nel 2021 la raccolta premi del settore Vita e Danni ha raggiunto i 140 miliardi, tornando ai livelli pre-covid, con il segmento Vita cresciuto del 4,5% e il ramo danni del 2%, perché a pesare è stato il calo dell'RC auto
Il 5 luglio 2022 si è tenuta l'Assemblea ANIA (Associazione Nazionale fra le imprese Assicuratrici). La Presidente Maria Bianca Farina, nella sua relazione di apertura, ha tratteggiato il contesto davvero complesso in cui si trovano ad operare istituzioni, imprese ed individui, sottolineando il ruolo cruciale del settore assicurativo per traghettare il sistema economico verso il futuro prossimo ma anche il "futuro del futuro". Un contributo che attraverso continua ricerca, innovazione di prodotto e complementarietà con il settore pubblico, può contrastare il clima di pesante incertezza che sta caratterizzando il presente e rende difficile immaginare e pianificare il futuro.
Assemblea ANIA: la Relazione della Presidente Farina
Nella sua relazione all'Assemblea annuale, tenutasi a Roma il 5 luglio 2022, Bianca Maria Farina ha delineato il quadro economico in cui le compagnie di assicurazione si trovano ad operare, tracciandone le sfide presenti e future per un settore che diviene sempre più cruciale in un mondo in continuo e rapido cambiamento.
Non è dunque un caso se la domanda che la Presidente Farina si pone e pone all'Assemblea in apertura dei lavori è: "Quale sarà il futuro del futuro?"
Farina prende atto della complessità del presente che stiamo vivendo e dunque della difficoltà nell'immaginare il futuro prossimo e ancor più il "futuro del futuro".
Diverse le crisi globali in atto, tutte in qualche modo legate fra loro esattamente come lo è l'economia mondiale:
- Crisi alimentare, che potrebbe coinvolgere almeno un terzo della popolazione mondiale, con le inevitabili ripercussioni economiche e geopolitiche.
- Crisi sociale, con l’accentuarsi delle diseguaglianze, un'elevata disoccupazione, soprattutto dei giovani e delle donne, le continue morti sul lavoro, i femminicidi, le violenze e gli abusi.
- Pandemia da Covid-19, che permane nonostante gli enormi sforzi profusi da parte di istituzioni, imprese e cittadini.
- Guerra in Europa, che sta provocando danni, al momento calcolabili solo in parte, favorendo la frammentazione economica e la formazione di "blocchi".
Tutti fattori che contribuiscono ad alimentare un clima di incertezza che ormai è una costante fin dal principio del 2020.
Il contesto economico attuale per le compagnie di assicurazione
E allora vediamo quali sono le ripercussioni economiche generate dall'attuale contesto.
La crescita globale, il PIL, che nel 2021 mostrava un +6,1%, nel 2022 secondo il Fondo Monetario Internazionale registrerà un deciso rallentamento, attestandosi al +3,6%. Secondo Consensus, in Italia si passerà dal +6,6% del 2021 al +2,5% del 2022, anno su cui pesa ancora il clima di incertezza per cui le previsioni risultano anch'esse esercizi difficili e meno attendibili che in passato.
A fronte di un rallentamento della crescita, l’inflazione dovrebbe mantenersi elevata molto più a lungo di quanto si pensasse solo al termine del 2021. Per il 2022, nelle economie avanzate è prevista dal FMI al 5,7%, mentre in Italia le ultime previsioni convergono su valori superiori al 6% in media d’anno.
Le Banche Centrali, sono poi impegnate nella duplice sfida di:
- contenere l'inflazione;
- salvaguardare la crescita economica.
Alla ricerca di un equilibrio difficilissimo da trovare.
Emblematico il caso della decisione della BCE di annunciare l’avvio del rialzo dei tassi, senza al contempo prevedere un meccanismo per evitare impennate degli spread, che ha alimentato turbolenze sui mercati e costituito un problema in più per economie come quella italiana, gravate da ingenti stock di debito pubblico.
In questo contesto vanno poi inseriti ulteriori fattori, quali:
- futuri mutamenti del virus;
- cambiamento climatico;
- progressivo invecchiamento demografico;
- rischi cyber di enorme portata per via della crescente innovazione tecnologica.
Tutte questioni che richiedono anche l'impegno e soprattutto il coinvolgimento del settore assicurativo, considerando che risposte singole, non coordinate, porterebbero al fallimento, a "una sconfitta che non possiamo permetterci", come afferma Farina.
E allora per immaginare e costruire il "futuro del futuro", saranno necessari pianificazione, investimenti, politiche attive, giustizia sociale, sostenibilità e cambiamento.
Per andare nel particolare, diviene fondamentale rafforzare l’attenzione e le risorse sulla riforma del sistema di welfare, un tema di primaria importanza alla luce dei trend demografici e dei conseguenti maggiori bisogni di protezione dei cittadini. Ed è qui che il settore assicurativo può dare man forte a quello pubblico, anche attraverso la propria esperienza, competenza e consapevolezza circa le sfide da ingaggiare e vincere.
Il mercato assicurativo italiano: risultati e tendenze
La Presidente Farina, nel corso della sua Relazione, ha poi fornito alcune evidenze presenti e tendenze future relative al mercato assicurativo italiano, così da dare forza numerica al ruolo strategico del settore nell'economia.
Nel 2021 i premi complessivi Vita e Danni hanno raggiunto 140 miliardi di euro, con una crescita del 3,8% che ha riportato il mercato ai livelli del 2019.
Crescono più della media i premi Vita, con un +4,5% e un valore complessivo pari a 106 miliardi di euro. Nel dettaglio i clienti scelgono sempre di più i prodotti multiramo, che si mostrano in grado di rispondere meglio a:
- cambiamento degli scenari economico-finanziari;
- preferenze dei risparmiatori
- aspettative dei clienti nel corso del tempo.
Crescono meno i premi Danni, con una raccolta di 34,1 miliardi, pari al +2%. A pesare molto è la riduzione dei premi RC auto (-4,5%), mentre gli altri rami Danni crescono ben al di sopra della media, con un +6%.
Una domanda di protezione che cresce dunque, ma resta ancora insufficiente a risanare la cronica sottoassicurazione che affligge l'Italia.
Farina, rispetto ai primi mesi del 2022, rileva che:
"il settore sta dimostrando una significativa capacità di resilienza al peggioramento dello scenario economico; come ha recentemente osservato il Presidente dell’IVASS, non vi sono segnali di allarme. In particolare, si conferma il trend di crescita dei rami Danni non auto, mentre nel Vita, malgrado una riduzione dei premi, la raccolta netta resta ancora positiva."
Ma veniamo al futuro prossimo. Le incertezze legate all'economia italiana per il biennio 2022-2023, pongono le Compagnie dinnanzi alle prospettive di:
- rallentamento della domanda dei risparmiatori;
- timori di un aumento del costo dei sinistri nei rami elementari;
- perdita di valore del portafoglio titoli, a causa del repentino rialzo dei tassi di interesse.
Le assicurazioni italiane dunque affronteranno, per la prima volta dagli anni '80 del '900, uno scenario di tassi in rialzo con la necessità di soddisfare la domanda, da parte dei risparmiatori, di protezione rispetto all’inflazione.
Scenari e sfide che inducono Farina a dare delle indicazioni alle Compagnie associate: "dobbiamo essere molto attenti alle valutazioni congiunturali, ma non dobbiamo perdere di vista le prospettive di lungo termine, che continuano a indicarci la necessità di aumentare la protezione degli italiani, pianificando e gestendo soluzioni assicurative innovative e sostenibili."
Settore assicurativo e integrazione dei fattori ESG
Innovazione e sostenibilità sono dunque le parole chiave per progettare il "futuro del futuro" del mercato assicurativo, come del Paese.
La transizione ecologica, nonostante le crisi geopolitiche, economiche, sanitarie e sociali in corso, non può assolutamente subire un rallentamento. Per questo Farina afferma che il settore assicurativo è determinato a garantire un fattivo contributo, integrando i principi ESG nell’intera operatività e nella governance delle compagnie.
A tal fine si rende necessario, a livello nazionale ed europeo, rafforzare il quadro delle regole per la finanza sostenibile, che deve essere caratterizzato da coerenza, proporzionalità, elevata qualità dei dati ESG, e infine un’ordinata tempistica di implementazione.
Su questo punto è opportuno citare anche l'edizione 2022 del documento ANIA dal titolo "AllontANIAmo i rischi, rimANIAmo protetti", in cui si afferma il fondamentale e duplice ruolo del settore assicurativo italiano:
- investitore istituzionale;
- fornitore di coperture assicurative.
Dunque un settore che rientra tra i protagonisti della transizione ecologica dell'economia tutta, fornendo un contributo basilare per il raggiungimento dei Sustainable Development Goal fissati dall’ONU nell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e dell’obiettivo europeo di arrivare alla neutralità climatica entro il 2050.
E allora ecco in che modo l'integrazione dei fattori ESG può svilupparsi in maniera armonica, dando il giusto peso a tutti e tre gli elementi che compongono la sigla: Environement, Social, e Governance.
Attraverso la finanza e i cosiddetti Green Bond, obbligazioni verdi in italiano, si lega il debito delle imprese a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente, come l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite, l’uso sostenibile dei terreni. Green Bond che a livello mondiali nel 2021, hanno raggiunto la considerevole cifra di 517 miliardi di dollari, con una crescita di oltre il 60% rispetto al 2020. La Commissione europea a settembre 2021 ha annunciato che emetterà circa 250 miliardi di euro di Green Bond fino al 2026, ossia il 30% del fabbisogno finanziario del Next Generation EU.
Il contributo delle compagnie assicurative italiane si sostanzia nell'indirizzare parte degli investimenti nei propri portafogli in questa tipologia di asset: alla fine del 2021, i Green & Social Bond ammontavano a oltre 12 miliardi di euro e la crescita registrata nell’ultimo anno ne ha fatto quasi raddoppiare l’esposizione.
Vi è poi la questione dell'impatto sociale, in particolare sul fronte della parità di genere, attraverso:
- incentivi all'assunzione delle donne;
- costante monitoraggio circa il mantenimento dell'equilibrio di genere in termini di turnover.
Passando poi alla governance ed in particolare alla diversity presente nel top management, nelle imprese di assicurazioni si rileva una presenza delle donne nei propri CDA in linea con la media di tutti i Servizi finanziari, oltre all'aumento della percentuale di donne presenti in posizioni dirigenziali.
Il futuro del settore assicurativo italiano
Il futuro del settore assicurativo si gioca su diversi fronti e decisamente in un rapporto sempre più stretto e complementare con le istituzioni pubbliche, a partire dalla sanità. Per quest'ultima il ruolo del settore evolverà verso nuove soluzioni e tra i suoi obiettivi si segnala quello di rendere la spesa sanitaria mutualizzata accessibile ai soggetti più vulnerabili e di promuovere l’offerta assicurativa di percorsi di prevenzione.
L'investimento nel welfare da parte delle compagnie assicurative si muoverà poi in parallelo con il PNRR.
Passando alla previdenza, l'intento è quello di favorire la diffusione della previdenza complementare, per colmare il ritardo rispetto agli altri Paesi; basti pensare che in Italia rappresenta solo il 6% del finanziamento complessivo delle pensioni, contro il 50% nel Regno Unito e il 52% nei Paesi Bassi.
Rispetto al tema della protezione delle imprese, Farina individua due priorità: settore agricolo e calamità naturali.
Il settore agricolo è fiore all'occhiello del nostro Paese e dunque del Made in Italy. Purtroppo si tratta di un settore largamente sottoassicurato, malgrado i contributi pubblici sulle coperture e la forte esposizione ai danni derivanti dal cambiamento climatico, come stiamo osservando dinnanzi alla siccità che sta segnando drammaticamente il 2022. L'opportunità da cogliere è la riforma del sistema di coperture, allo studio del Governo con l'obbiettivo di recuperare efficienza e sostenibilità. Gli assicuratori innoveranno e amplieranno l’offerta anche attraverso coperture modulari di filiera agroalimentare, promuovendo inoltre la cultura del rischio e della prevenzione.
Ci sono poi le calamità naturali, che non colpiscono soltanto il settore agricolo. È sempre più evidente e urgente la realizzazione di un sistema misto pubblico-privato di gestione dei rischi catastrofali, in analogia con quanto si riscontra all’estero, in modo da accrescere la resilienza di cittadini e imprese di fronte a eventi avversi in fortissimo aumento. Un obbiettivo che porta con sé possibilità di crescita e lotta alle disuguaglianze.
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