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Energia pulita, grande opportunità per il nostro Paese

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Quello delle energie rinnovabili è un settore in continua crescita, che nel nostro Paese ha visto un'accelerazione negli ultimi anni ma anche una produzione ancora insufficiente se paragonata agli altri Paesi europei ma soprattutto al proprio potenziale.
Ad affermarlo lo studio "Lo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia" a cura di The European House – Ambrosetti, che individua le direttrici dello sviluppo del settore. Un settore di cui analizza lo stato dell'arte e le potenzialità e di cui vediamo anche incentivi presenti e prospettive sul fronte assicurativo.

Lo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia: lo studio di Ambrosetti

Il 22 luglio 2023, The European House – Ambrosetti ha presentato un position paper nel corso del primo Forum delle Energie Rinnovabili "Renewable Thinking", che individua sei ambiti di sviluppo che possono contribuire ad accelerare il processo di transizione energetica:

  1. comunità energetiche rinnovabili;
  2. agrivoltaico;
  3. eolico offshore;
  4. revamping e repowering;
  5. pompaggi elettrici;
  6. reti elettriche.

Queste secondo lo studio sono le direttrici e le leve strategiche per accelerare il dispiegamento delle rinnovabili in Italia e agevolare il raggiungimento dei target al 2030.

Obiettivi per il 2030 che si valuta richiedano investimenti compresi tra 74 e 90 miliardi di euro, facendo riferimento alla sola generazione elettrica secondo il target +85 GW del Piano 2030 del settore elettrico elaborato da Elettricità Futura e coerente con il REPowerEU. Investimenti che comportano inoltre:

  • creazione di 540mila nuovi posti di lavoro, considerando il settore elettrico e la relativa filiera industriale;
  • riduzione delle emissioni fino a 270 milioni di ton CO2 nel periodo del Piano;
  • benefici economici compresi tra 121 e 148 miliardi di euro nella sola generazione elettrica.

Per giungere a questi risultati, tuttavia, occorre lavorare allo sviluppo di intere filiere industriali green, considerando che l'Unione europea al momento ha soltanto il 14% della capacità produttiva globale di energia eolica e solare. Di seguito le previsioni per le sei direttrici già citate:

  • per le Comunità Energetiche Rinnovabili, al 2030 è prevista potenza installata di oltre 7 GW;
  • l’agrivoltaico ha potenziali 23 GW al 2030;
  • per l’eolico offshore l’obiettivo di capacità installata al 2030 è 2,1 GW;
  • attraverso le operazioni di revamping e repowering si potrebbero ottenere circa 15 GW;
  • con lo sviluppo dei pompaggi idroelettrici e chimici di grande taglia (+80GWh), si favorisce l’integrazione delle fonti rinnovabili e delle reti elettriche, con un incremento del 13% di domanda elettrica da gestione al 2030.

Energie rinnovabili in Italia: lo stato dell'arte

Ma qual è lo stato attuale delle rinnovabili in Italia? Lo studio Ambrosetti rileva quanto segue: "Nel 2022 l’Italia ha installato 3,1 GW (rispetto a 1,1 GW nel periodo 2015-2021), di cui un terzo è legato al fotovoltaico di piccola taglia, che ha beneficiato del Superbonus. Nei primi 5 mesi del 2023, invece, sono stati installati 2,1 GW di rinnovabili. Questo ritmo di installazione è però ancora inferiore a quello dei peers europei (sia per il fotovoltaico sia per l’eolico) ed è insufficiente a raggiungere i target previsti. Per essere compliant con gli obiettivi al 2030, l’Italia, infatti, dovrebbe installare 10 GW l’anno, aumentando di circa 3 volte quanto installato nel 2022."

Dunque le energie rinnovabile crescono in maniera sostenuta ma occorrerebbe un'ulteriore accelerazione.
Per illustrare meglio la situazione del Belpaese, si portano le evidenze relative a due indici.

Il Renewable Thinking Indicator ci dice che, al 2022, l’Italia ha valorizzato solo il 30% dell’opportunità di sviluppo attivabile dalle fonti di energie rinnovabile (FER) nel breve medio termine (considerando circa 10 anni). Al 2022, l’Italia ha una capacità installata da FER di 56,2 GW.

Studio Ambrosetti - energie rinnovabili

Il Renewable Thinking Speedometer (velocità relativa delle regioni rispetto all’opportunità di sviluppo) indica che circa il 60% della nuova potenza rinnovabile è localizzata nelle regioni che si stanno muovendo più lentamente della media italiana. Le potenzialità di sviluppo da FER attivabile nel breve-medio termine è circa di 130 GW, di cui il 50% concentrato nel Mezzogiorno.

 C'è poi la questione relativa alle lentezze burocratiche, con 33 GW che sono bloccati nelle ultime due fasi del processo di richiesta di connessione alla rete che potrebbero essere rapidamente abilitati in 2 o 3 anni. Ma si rende necessario un intervento su più fronti:

  • accelerazione dei tempi autorizzativi e delle procedure;
  • incremento della partecipazione alle aste FER;
  • razionalizzazione della definizione dei sistemi incentivanti;
  • implementazione dei principali bandi legati alle FER;
  • rideterminazione della durata delle concessioni idroelettriche.

Un Paese, l'Italia, con un enorme potenziale sulle fonti rinnovabili, che andrebbe opportunamente sviluppato, partendo dalle best practice già attuate e dalle direttive identificate. Soltanto in questo modo il Belpaese può ambire ad un ruolo centrale rispetto agli altri Paesi europei.

Energie rinnovabili: quali incentivi prevede il Decreto Bollette?

Visti gli obiettivi per il 2030 e, lo stato dell'arte sulle rinnovabili e il potenziale di produzione italiano, analizziamo quali politiche sono stata attivate nel nostro Paese per la promozione delle FER.
Il disegno di legge di conversione del Decreto Bollette, il 34/2023, introduce una serie di misure a sostegno di rinnovabili e ricerca e innovazione per la sostenibilità. Vediamole una per una:

  • Credito alle rinnovabili nel primario. Per micro, piccole e medie imprese agricole e della pesca, prevista la possibilità di accedere ad una garanzia diretta gratuita, rilasciata dall'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), a copertura dei finanziamenti concessi dalle banche, con prestito finalizzato alla realizzazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
  • Semplificazioni all'installazione di impianti fotovoltaici. Per installare nuovi impianti fotovoltaici in strutture termali o turistiche con moduli collocati su coperture piane o falde, oltre che a terra, non servirà alcuna autorizzazione paesaggistica o alcuna valutazione ambientale, sarà sufficiente la dichiarazione asseverata dal progettista e presentata al comune. Un'autorizzazione che scadrà il 18 maggio 2024 e riguarderà solo gli impianti di potenza non superiore a mille chilowatt di picco (kWp), finalizzati a utilizzare l'energia autoprodotta per i fabbisogni delle medesime strutture.
  • Tax credit start-up innovative. Per le nuove imprese costituite dal 1° gennaio 2020 e attive nei settori dell'ambiente, dell'energia da fonti rinnovabili e della sanità, si prevede per il 2023 un credito d'imposta fino a un massimo di spesa complessivo di 2 milioni di euro e di 200mila euro a impresa, per le spese in attività di ricerca e sviluppo volte alla creazione di soluzioni innovative volte a realizzare strumenti e servizi tecnologici avanzati, utili a garantire la sostenibilità ambientale e la riduzione dei consumi energetici. Un credito che potrà coprire fino al 20% delle spese ammissibili.

Energie rinnovabili e coperture assicurative

Veniamo infine alla situazione delle rinnovabili sul fronte delle coperture assicurative, in particolare dal lato dell'offerta, dopo una fase di calo di interesse da parte delle compagnie seguite a quella di grande entusiasmo legato agli incentivi.
Il settore nel tempo ha però trovato una sua stabilità, degli obiettivi chiari (come abbiamo visto), una tecnologia matura e una prospettiva che mette al centro del dibattito le energie rinnovabili come strumento di contrasto al cambiamento climatico.
Inoltre il settore, dopo anni di euforia che hanno popolato il mercato di player piccoli e grandi, è giunto ad un riequilibrio passando attraverso il "trauma" dei fallimenti degli operatori non in grado di sostenere fasi di profonda incertezza. Restano così operative le realtà più solide che dunque tornano a dare una visione più salda a chi offre coperture assicurative.
Fondamentale poi, l'approccio normativo europeo al tema degli incendi, tallone d'Achille per il settore assicurativo in materia di fotovoltaico, dal momento che la diffusione di generatori sui tetti di abitazioni e fabbricati artigianali e industriali ha causato un incremento dei sinistri. In questo caso il Regolamento UE 305/2011 ha introdotto sette requisiti base a tutela degli immobili: resistenza meccanica e stabilità; igiene, salute e ambiente; sicurezza e accessibilità nell’uso; protezione contro il rumore; risparmio energetico e ritenzione del calore; uso sostenibile delle risorse naturali; sicurezza in caso d’incendio, con le opere da costruzione che devono essere concepite e realizzate in modo tale che la generazione e la propagazione del fuoco e del fumo al loro interno siano limitate.
Inoltre la Cei 82-25 del 2022, Guida alla progettazione, realizzazione e gestione di sistemi di generazione fotovoltaica,  ha migliorato i criteri per progettazione, installazione e verifica dei sistemi destinati a operare in parallelo alla rete di distribuzione di media e di bassa tensione.

Tutto ciò premesso, le coperture assicurative per il settore fotovoltaico possono collocarsi in un contesto più solido, con chiare opportunità di sviluppo e procedure regolamentare a livello comunitario.

Dal lato della domanda il lavoro da fare è anche culturale, in un Paese come l'Italia cronicamente sottoassicurato su ogni ambito, se si esclude il ramo auto che impone per legge l'obbligo di sottoscrivere una polizza per la responsabilità civile.

Il ruolo del broker assicurativo in tale contesto diventa centrale. Il settore delle energie rinnovabili, infatti, necessita di una profonda conoscenza dei rischi specifici,  poiché le coperture standard industriali non sono sufficienti a garantire un’adeguata tutela degli impianti e delle attività (abbiamo visto che anche la normativa europea nel tempo si adegua a questa diversità).

Howden dispone di un team dedicato in grado di analizzare tutti i rischi degli impianti che producono energia alternativa per proporre la soluzione assicurativa più adatta, dalla realizzazione alla gestione dell’impianto.
Siamo in grado di offrire coperture assicurative esclusive e competitive, grazie alla conoscenza approfondita dei processi produttivi relativi alle energie rinnovabili e alla profonda esperienza maturata nel settore assicurativo.
Le nostre competenze  sono a disposizione di:

  • fornitori di impianti;
  • progettisti e installatori;
  • committenti e proprietari;
  • finanziatori che contribuiscono allo sviluppo del settore dell’energia rinnovabile.

Sono tutelate le attività di produzione di energia con impianti fotovoltaici, impianti a biomasse, campi eolici, centrali idroelettriche, evitando che eventi accidentali possano mettere a rischio l’investimento e consentendo una fruizione sicura dell’impianto.