Cyber security tra le nuove necessità assicurative
Il settore delle costruzioni sta attraversando una fase di cambiamento da collocarsi nell’evoluzione 4.0 dell’industria in generale. C’è chi stima che si costruiranno case in modo completamente automatizzato entro il 2050. Droni, sensori, software e materiali innovativi stanno cambiando lo scenario dei rischi: la tecnologia digitale migliorerà la mitigazione dei rischi legati all’ingegneria, portando con sé nuove necessità di gestione, soprattutto di cyber security.
La gestione del rischio dell’edilizia 4.0
Dalla classica assicurazione per perdite materiali, per qualsiasi evento imprevisto possa verificarsi durante la costruzione, comprese le catastrofi naturali, alle soluzioni assicurative per coprire i rischi operativi nella gestione degli impianti, fino ai danni a terzi. In Francia, come in altri Paesi, la polizza contro l’eventuale crollo dell’edificio entro dieci anni dal completamento dei lavori è obbligatoria. Si tratta solo di alcune delle coperture più diffuse nell’edilizia.
La cosiddetta engineering insurance, settore assicurativo specializzato nella copertura delle perdite economiche che potrebbero verificarsi durante e dopo progetti di costruzione, dovrà seguire l’impatto delle nuove tecnologie. Miglioramenti in termini di efficienza dei processi, monitoraggio, mitigazione e gestione dei rischi intrinseci nella progettazione e costruzione stanno infatti portando alla luce rischi nuovi, tra cui il cyber risk, legato al sempre più frequente utilizzo di tecnologie digitali.
Esistono ormai strumenti in grado di valutare l’aspetto fisico e le caratteristiche topologiche di un edificio o dei materiali in differenti condizioni ambientali e topografiche. Il Building information modeling è per esempio un metodo di ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite un software che raccoglie e combina i dati necessari al progetto. Regno Unito, Singapore, Finlandia e altri governi nel mondo prevedono già l’obbligo di utilizzo del BIM per la costruzione delle infrastrutture pubbliche. La realtà aumentata e virtuale si integra nell’intero ciclo di vita del progetto e simula il funzionamento di una struttura prima che sia effettivamente costruita. Le start-up, denominate constructech, sono una parte importante dell’innovazione in corso. Dal 2009 ne sono nate più di 400, raccogliendo 2,9 miliardi di dollari di finanziamento, spesi in gran parte in strumenti per ottimizzare la gestione delle costruzioni.
Il secondo report sigma di Swiss Re Institute, intitolato Constructing the future: recent developments in engineering insurance, assegna un ruolo di primo piano alle assicurazioni.
Stima i premi assicurativi globali per l’ingegneria nel 2017 a circa 21 miliardi di dollari, stazionari negli ultimi anni. Risentono della crisi edilizia, dopo essere cresciuti negli anni 2000, soprattutto grazie ai progetti avviati nei Paesi in via di sviluppo. Per ora, in molti mercati avanzati, la spesa per le costruzioni in percentuale del Pil resta inferiore al picco della crisi finanziaria pre-2008, mentre alcuni Paesi emergenti stanno lentamente uscendo dal periodo di recessione.
Ma il mercato assicurativo non manca di intraprendenza e dovrà sostenere i nuovi progetti di urbanizzazione, sostituzione delle infrastrutture obsolete, anche grazie alla spinta data dalle energie rinnovabili.
Fondamentale il ruolo dei broker nella distribuzione assicurativa
In considerazione della dimensione e della complessità dei rischi, i broker gestiscono il piazzamento della maggior parte dei rischi di engineering e construction, offrendo alle imprese che operano nel settore non solo servizi relativi al trasferimento del rischio, ma anche di risk consulting, captive management e claims management.
La dimensione reale del settore è in realtà difficile da valutare con precisione, perché solo 60 Paesi al mondo calcolano separatamente i premi dell’edilizia. Elaborando una stima, il settore dell’engineering insurance copre circa il 3% dei premi assicurativi a livello mondiale, che nel 2017 ammontavano a circa 730 miliardi di dollari. Le polizze legate a progetti, che proteggono dai rischi nella costruzione o installazione di edifici, impianti e infrastrutture, coprono circa la metà del mercato in modo stabile negli ultimi decenni. Polizze operational, per eventuali danni agli impianti e a terzi, coprono la distribuzione restante, con un 10% alla decennial liability insurance, per la responsabilità verso danni a cose o persone.
L’assicurazione del progetto di costruzione e guasti alle macchine è diffusa soprattutto in Europa, Medio Oriente e Africa, la cosiddetta regione EMEA. Nei Paesi emergenti, i premi assicurativi sono concentrati per il 70% in Brasile, Messico e Colombia. In Asia e nell’area del Pacifico, un terzo dei premi riguarda il mercato cinese. Londra si conferma leader a livello mondiale del settore assicurativo legato all’edilizia, con un peso crescente dei centri internazionali di Singapore, Miami e Dubai.