L'assicurazione D&O tutela il patrimonio personale di manager, amministratori e sindaci. Nuove garanzie a tutela anche della Società. Più di una azienda su 4 ha denunciato un sinistro negli ultimi 3 anni.
Cresce il mercato delle polizze D&O in Italia: i premi lordi, che nel 2012 erano pari a 190 milioni di euro, hanno toccato i 240 nel 2016 per arrivare, si stima, a 255 milioni nel 2020.
I settori che fanno ricorso maggiormente alla copertura sono il manifatturiero (89%), il bancario/finanziario (60%), il settore del wholesale e retail (59%), il business services (58%), quello relativo alle costruzioni (56%) e l’alimentare (42%).
E’ quanto è emerso dai dati elaborati da XL Catlin, compagnia di assicurazione e riassicurazione, e presentati all’interno del convegno "Il futuro della D&O, la D&O del futuro" realizzato lo scorso ottobre con il patrocinio di ANRA, l’Associazione Nazionale dei Risk Manager e Responsabili Assicurazioni Aziendali, e AIBA, Associazione Italiana Broker di assicurazione e riassicurazione.
Cosa tutela e perché viene acquistata l’assicurazione D&O
La polizza D&O, conosciuta in Italia anche come “Polizza per la Responsabilità Civile degli organi di Gestione e Controllo della Società”, tutela il patrimonio personale degli amministratori, dirigenti e sindaci delle società dalle richieste di risarcimento avanzate a titolo di risarcimento danni.
Prodotto di nicchia in Italia fino a qualche anno fa, contrariamente a quanto accade negli altri Paesi dove viene considerata alla stregua di una commodity di cui è impensabile fare a meno, l’assicurazione D&O viene sottoscritta principalmente per "prevenire o mitigare il rischio" (52%) e perché raccomandata da un broker assicurativo o da un consulente (41%) a tutela dell’assicurato. Nel 39% dei casi viene acquistata sulla spinta della preoccupazione di un fallimento, perché consigliata da un avvocato (34%) o perché ritenuta conveniente (33%).
Perché non viene acquistata?
Secondo i dati raccolti da Axor, Finaccord e altri istituti di ricerca e analizzati da XL Catlin, il 33% ritiene che la copertura non sia necessaria perché la Società non è quotata, mentre un altro 33% non ci pensa perché non ha avuto esperienze di sinistri e quindi richieste di risarcimento in passato. Il 30% non ritiene necessaria la polizza D&O perché la loro è una società a conduzione familiare.
Le richieste di risarcimento D&O
Il 26% delle aziende ha denunciato un sinistro D&O negli ultimi 3 anni. La crescita delle richieste di risarcimento avanzate è esponenziale: si è passati dalle 13 del 2000 alle 1.700 del 2014.
Ma attenzione: nelle aule di Tribunale da sempre si amministrano cause civili e penali contro i manager. Il basso numero di sinistri registrati in Italia nel tempo non è indice di un numero basso di procedimenti giudiziari intentati contro di loro, ma riflette la scarsa diffusione della plizza.
I sinistri più ricorrenti per i quali sono chiamati in causa i manager sono liquidazioni, fallimenti e altre procedure concorsuali, a cui fanno seguito i procedimenti penali come le violazioni in materia di sicurezza e prevenzione sui luoghi di lavoro e i reati in materia ambientale.
Ricorrenti anche i procedimenti dell'autorità di vigilanza e relativi a reati fiscali e tributari.
Le società maggiormente coinvolte in procedimenti giudiziari risultano in primis le Banche e gli istituti finanziari, seguiti dal settore delle energie, dalle telecomunicazioni e dalle aziende farmaceutiche.
Le richieste sono cresciute anche per il proliferare di leggi, non solo in Italia ma anche nel resto del mondo, che hanno posto maggiori responsabilità e doveri in capo ai manager.
Anche se si avverte una sensibilità crescente da parte delle aziende, come dimostrano i dati di diffusione della polizza, manca però ancora una reale consapevolezza da parte degli amministratori sui rischi in cui possono incorrere, dai danni al patrimonio personale a quelli relativi alla reputazione e alla professionalità dei manager stessi fino alle ricadute sul business e sull’immagine dell’azienda.
Come conferma Alessandro De Felice, presidente di ANRA, si parla di assicurazione D&O soprattutto quando crisi o scandali aziendali vengono portati alla ribalta dai media, ma i rischi e le relative tutele devono essere argomento di serio e continuativo dibattito, costantemente a confronto con il mondo dell’internal audit e del legal.
Polizza D&O: nuove garanzie anche a tutela della Società
L’assicurazione D&O offerta da Assiteca, pur mantenendo tutte le garanzie operanti tradizionalmente e senza aumenti di costo, offre un più elevato livello di garanzie sia per le persone assicurate sia per la Società. Vengono recepiti tutti i rischi emergenti legati alle modifiche legislative, dal GDPR (di cui viene ad esempi assicurata una nuova figura, quella del Data Protection Officer - DPO) alla Tutela Legale per la Legge 231 fino alla Responsabilità Ambientale etc.
La D&O Assiteca vanta un ampliamento della copertura a favore della società mantenendola indenne per:
- Risarcimento del danno e spese legali relative alle richieste di risarcimento avanzate nei suoi confronti, oltre ai costi e alle spese direttamente a carico della società (es. spese di comunicazione, di pubbliche relazioni, di mitigazione del danno etc);
- spese connesse alla salute e sicurezza sul lavoro;
- spese connesse a omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime.
Grazie alla polizza D&O Assiteca, quindi, il perimetro della copertura, prima circoscritto unicamente alla Responsabilità gestoria degli Amministratori e Sindaci, si amplia e consente di evitare nuove tipologie di danno alle società, quali, ad esempio, i danni reputazionali o il Danno Futuro.