Premi raccolti pari a 592 milioni, in calo le strutture sanitarie pubbliche assicurate. I medici pagano in media poco più di 900 euro
Con la Legge Gelli Bianco, che ha recentemente riformato il settore della sanità italiana introducendo nuovi obblighi in tema di rischio sanitario, si aprono nuovi scenari sulle responsabilità di strutture e medici, sia pubblici sia privati.
E’ quindi di particolare interesse sapere quanto è diffusa ad oggi una delle principali coperture, la Responsabilità Civile Sanitaria.
Per la prima volta l’Ivass, insieme ad Ania che ha richiesto, elaborato e riconciliato i dati con l’Autorità di vigilanza, ha infatti realizzato un bollettino statistico che fotografa la diffusione della RC sanitaria nel nostro paese fra il 2010 e il 2016.
Ad essere analizzati sono stati i dati di mercato ripartiti nelle tre categorie di assicurati, ovvero le strutture sanitarie pubbliche, quelle private e i medici e operatori sanitari.
Nell’ultimo anno i premi raccolti risultano essere stati pari a 592 milioni di euro, il 14,1% del totale dei premi del ramo Rc generale. Da notare come il mercato sia nettamente nelle mani di operatori esteri (25,4% contro l’8,7% di quelle italiane). Il l 95% dei premi è raccolto da 13 imprese, sei delle quali estere, con la presenza di una sola compagnia italiana nel segmento delle strutture sanitarie pubbliche.
La clausola claims made è presente in tutti i contratti sottoscritti nel 2016, mentre sono quasi sempre presenti quelle che consentono alla compagnia assicurativa di disdettare in caso di sinistro e di limitare il periodo di retroattività. La garanzia postuma, invece, è resa disponibile quasi esclusivamente per gli operatori sanitari.
Strutture sanitarie pubbliche meno assicurate
Rispetto al 2010 si è dimezzato il numero delle strutture pubbliche assicurate, mentre nel privato la flessione è stata pari al 23.8%. Sono 4.916 le strutture assicurate, di cui 721 pubbliche, e 302.965 operatori sanitari, di cui il 73% medici. I premi raccolti nel 2016 dalle strutture sanitarie pubbliche ammontano a 284 milioni di euro, 93 milioni provengono da quelle private e ben 215 milioni dalle polizze degli operatori sanitari, che sono invece cresciuti del 76,3%.
Dall’indagine è emerso che in media una struttura sanitaria pubblica paga un premio medio di 393.813 euro, che scende a 22.204 rispetto alla struttura privata (valori incrementati rispetto al 2010 rispettivamente del 7,5 e del 53,7%).
L'indagine statistica elaborata dall'Ivass consentirà di misurare gli effetti della Legge Gelli, di cui si attendono ancora i decreti attuativi, sul mercato assicurativo, considerando anche l'attuale elevato tasso di autoassicurazione che nel 2014 e 2015 ha portato le strutture sanitarie pubbliche ad avere accantonamenti superiori ai premi assicurativi (rispettivamente del 36% e del 47,7%) e la fuga delle compagnie assicurative, soprattutto italiane, dal settore.
RC sanitaria del personale medico in calo
E’ calato del 13.1% anche il premio medio corrisposto dagli operatori sanitari, che è pari a 710 euro.
Il personale medico paga in media 906 euro ed è emerso come, rispetto alla media nazionale, si paghino polizze più salate nel Nord Ovest rispetto alle isole.
Il personale non sanitario deve invece tutelarsi a fronte di un premio di circa 189 euro.
Calo delle denunce di sinistro
Nel 2016 si è registrata quasi la metà del numero di denunce di sinistro rispetto all’anno precedente (15.360 contro 29.991).
Il calo ha interessato soprattutto le strutture pubbliche (dalle 16.664 denunce del 2010 si è arrivati alle 3.793 del 2016), mentre nel privato la flessione è stata più contenuta (-23%).
Sono invece aumentati i sinistri denunciati dal personale sanitario, che hanno registrato un incremento percentuale inferiore al 5%. I risarcimenti liquidati sono stati pari a 1.590 milioni di euro.
Il broker assicurativo il canale più attivo
I broker assicurativi risultano essere i più attivi nell’intermediazione dei contratti delle strutture sanitarie pubbliche, tanto da essere il canale preferenziale delle compagnie che veicolano così l’80% dei premi, e, anche se ancora in misura minore, sono molto presenti anche nelle strutture private.
Con l’introduzione della Legge Gelli Bianco, che ha come obiettivo principe la riduzione della medicina difensiva e che mira nella direzione di un sistema misto di assicurazione e gestione in autonomia del rischio, il ruolo del broker di assicurazione nella sanità diviene ancora più fondamentale.