Le conseguenze assicurative
In Italia, il sistema mobilità vale oltre il 20% del PIL italiano e coinvolge numerosi ambiti, comprese le istituzioni.
Le automobili del futuro incorporano sempre più nuove funzioni e tecnologie, ponendo al centro Cyber Security e Privacy, oltre a ricadute su polizze tradizionali quali l’RCAuto.
Secondo Maria Bianca Farina, Presidente di ANIA, il coinvolgimento delle compagnie assicurative e l’innovazione del loro modello di business diventa un elemento chiave per poter agevolare il cambiamento.
Mobilità e innovazione
Lo scorso 28 novembre è stato presentato l’Osservatorio “Innovation by ANIA” che, in collaborazione con Deloitte, si pone l’obiettivo di cogliere e rendere concretamente disponibile la spinta innovativa derivante dal progresso tecnologico.
Il primo di una serie di incontri annuali mirati a diffondere i risultati delle ricerche sui principali temi innovativi che impattano sulle assicurazioni e sul Paese ha avuto come focus proprio la mobilità: “Innovazione e Mobilità: dall’Auto alla Sharing Economy e alla Smart Mobility”.
Per l’occasione è intervenuto anche il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan.
“Gli assicuratori devono essere pronti a innovare il loro modello di business in modo da adeguarsi al nuovo scenario”
Maria Bianca Farina, presidente ANIA
I moderni veicoli non sono semplicemente macchine elettriche e meccaniche. Ad ogni nuova generazione funzionano sempre più grazie a tecnologie intelligenti che ne migliorano efficienza, comodità e sicurezza.
Stando ai dati Ania, il mercato delle automobili intelligenti sta crescendo ad un tasso annuale del 45%, dieci volte più velocemente dell’intero mercato automobilistico. Il 65% degli italiani è interessato all’auto autonoma, il 10-15% delle automobili presenta sistemi di guida assistita e si stima che nel 2025 circa metà del parco circolante sarà dotato di sistemi di guida assistita o autonoma.
Nuovi rischi
Gartner, società leader mondiale nella consulenza strategica, ricerca e analisi nel campo dell'Information Technology, ipotizza che nel 2020 ci saranno un quarto di miliardo di auto connesse sulla strada, mentre altri suggeriscono che, per quell’anno, il 98% delle automobili saranno connesse a Internet.
In occasione del CES 2017, la più importante fiera di elettronica di consumo, Scott Keogh, Presidente di Audi America, ha annunciato che macchine che si guidano da sole saranno disponibili già nel 2020.
Nel momento in cui il settore della mobilità si interfaccia con la tecnologia, deve essere in grado di sostenere i nuovi rischi associati, riducibili con idonee polizze assicurative. I moderni sistemi diagnostici e di interfaccia facilitata e interconnessa rendono la guida più sicura, ma espongono il mezzo al rischio cyber. La crescente probabilità che i sistemi informativi dell’automobile vengano danneggiati da infiltrazioni informatiche o violati negli elementi di sicurezza e privacy, rende fondamentale, per le aziende produttrici del settore, un’adeguata comprensione e applicazione di piani di sicurezza informatica.
Numerosi episodi hanno infatti evidenziato la vulnerabilità delle moderne automobili. Già nel 2010, in Texas, un hacker aveva disabilitato più di cento veicoli.
I rischi maggiori che il settore automotive si troverà ad affrontare il prossimo anno sono evidenziati nel Kaspersky Security Bulletin: Kaspersky Lab threat predictions for 2018 di Kaspersky, azienda russa specializzata nella produzione di software per la sicurezza informatica:
- privacy e dati personali: i veicoli moderni generano una mole di dati sulle abitudini di guida, sui tragitti percorsi e sui dati personali del guidatore, che dovranno essere adeguatamente tutelati affinchè non entrino in possesso di hacker capaci di vendere i dati estorti sul mercato nero o di usarli per estorsioni.
- vulnerabilità introdotte da una scarsa attenzione o esperienza dei produttori, combinate alla pressione della competizione industriale;
- vulnerabilità derivanti dalla crescente complessità e interconnessione dei prodotti e dei servizi su cui l’industria automotrice si sta concentrando. Ogni collegamento tra dispositivi è un potenziale punto d’accesso per criminali cyber e basta un solo nodo debole per infettare l’intero sistema. Dal sistema di download della musica, hacker e virus possono arrivare alla violazione di componenti cruciali per la sicurezza, come i freni, il motore;
- rischio errori e quindi falle nel sistema: ciascun automobile trasporta già oltre 100 milioni di righe di codice, una grande superficie d'attacco per i criminali informatici. Con l’aumentare di dispositivi collegati o installati nei veicoli, aumenteranno anche le righe di codice e quindi la probabilità di errori, considerando che nessun codice sofwtare è privo di errori e quindi di punti deboli. Alcune case automobilistiche, tra cui Tesla, hanno introdotto specifici programmi di bug bounty, cioè un programma di ricompense dedicato a chiunque - ricercatori, sviluppatori, ex hacker, esperti di informatica - possa documentare una falla di sicurezza o programmazione di un qualche valore e significato sui siti, sulle app, sui processi o sui database delle compagnie;
- complessità dei programmi: la molteplicità di sviluppatori e piattaforme su cui vengono installati i programmi, possono rendere difficile controllare l’intero codice sorgente del veicolo, facilitando eventuali accessi non autorizzati; le applicazioni per smartphone introdotte da molte case automobilistiche sono facili prede di attacchi hacker;
- cresce la frequenza con cui occorre scaricare gli aggiornamenti dei software, che, se omessi, possono accrescere il rischio di esporsi ai cyber attack; si prospettano inoltre lunghi e complessi richiami di controllo dei veicoli.
I nuovi rischi: come tutelarsi?
Fortunatamente, la crescente consapevolezza e comprensione dei rischi informatici porteranno allo sviluppo di dispositivi per le automobili sicuri dal punto di vista cyber. I futuri veicoli verranno regolamentati e resi sicuri da un’adeguata attività legislativa. Inoltre, le esistenti certificazioni sulla Cyber Security saranno affiancate da nuovi appositi enti. Saranno implementati chiari standard per rendere i veicoli resistenti agli attacchi informatici.
Quali conseguenze per le assicurazioni?
Luigi Onorato, senior partner di Monitor Deloitte, in occasione dell’incontro organizzato da ANIA, ha evidenziato come il comparto automobilistico sia in evoluzione.Gli utenti di una nuova forma di mobilità, qual è la cosiddetta sharing mobility, in Italia, sono triplicati negli ultimi due anni; i veicoli elettrici, dal 2012 al 2016 sono aumentati di sette volte, grazie alla forte riduzione dei costi delle batterie (-67%) e alle politiche ambientali. E’ cresciuto il noleggio a lungo termine, con un nuovo veicolo su 4 in “affitto” e immatricolazioni retail quintuplicate; i veicoli connessi sono ad oggi il 41% del parco auto circolante e ben 43 società stanno già investendo nelle auto a guida autonoma.
A seguito soprattutto delle forme di condivisione del viaggio e di noleggio, si è registrato un crollo del tasso di motorizzazione dal 53% del 2005 al 37% del 2016.
“Questo porta a una diversa mappa dei rischi e a un rapporto che non è più B2C ma B2B”
Maria Bianca Farina
I modelli di tariffazione delle polizze Auto stanno diventando più complessi, i dati da analizzare sono in aumento, la frequenza dei sinistri si prospetta in diminuzione fino a -80% con le auto autonome. Nasceranno nuovi bisogni di copertura assicurativa e saranno richieste competenze sempre più specifiche.