Polizza D&O (Director’s and officers liability)

Polizza D&O, una tutela per i nuovi rischi

Leggi sempre più complesse e rischi emergenti rendono le polizze di Responsabilità Civile uno strumento di tutela sempre più indispensabile

 

Le conseguenze di un’accusa di mala gestio a seguito di una liquidazione o di un fallimento societario, i rischi legati alle perdite dei dati, sempre più frequenti a causa dei cyber attack, o ancora le conseguenze di  un danno ambientale. Ai vertici aziendali, soprattutto con l’entrata in vigore nel 2001 del Decreto legislativo 231 che ha come oggetto la disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni, sono imputabili sempre più reati, provenienti da ambiti diversi, dalla salute all’ambiente, con ripercussioni sia in ambito civile, sia penale.

Le conseguenze dell’applicazione dei principi contenuti nel decreto si sono viste in numerosi processi, anche rilevanti, come quello dell’Eternit, dell’Ilva e della Thyssen-Krups.

Assume per questo sempre più un ruolo importante per dirigenti e amministratori la polizza D&O (Director’s and Officers liability), che tutela il patrimonio personale degli organi di gestione aziendali nei casi in cui vengano chiamati in causa per un risarcimento danni.

Oggetto della copertura è la responsabilità  civile sia verso la Società, sia verso terzi per le richieste di risarcimento ricevute per la prima volta durante il periodo di assicurazione per un reale o presunto atto illecito commesso dagli assicurati.

 

Nuovi rischi e nuove responsabilità

La ricerca di profili di responsabilità, anche penale, da parte delle Procure italiane nei casi di fallimento di rilievo è un’attività che si sta negli ultimi anni sempre più consolidando, così come è stato rilevato un aumento dei contenziosi in ambito bancario a carico di amministratori accusati di operazioni finite in perdita.

Anche in Italia è cresciuta negli ultimi anni la sensibilità degli amministratori e di conseguenza la richiesta delle polizze D&O a tutela dei propri beni, probabilmente anche per la congiuntura difficile che ha portato molte aziende al fallimento con pesanti conseguenze anche per i vertici e i membri dei collegi sindacali, spesso chiamati in causa per omesso controllo.

Sono inoltre emersi nuovi rischi dai quali occorre tutelarsi: le conseguenze di  attacchi cyber e la mancata protezione dei dati personali così come l’interruzione della supply chain o il rischio reputazionale potrebbero ripercuotersi anche sugli amministratori, potenzialmente chiamati in causa qualora non abbiano adottato tutte le misure, assicurative e non, a tutela degli asset fondamentali dell’azienda. Ecco perché, prima di stipulare una polizza D&O, è importante identificare tutte le aree di rischio da trasferire all’assicurazione, individuando insieme a un qualificato consulente e broker assicurativo la soluzione che meglio si adatta alle singole esigenze. Attenzione anche alla compliance italiana: può capitare che le polizze adottate dalle multinazionali a favore dei propri organi di gestione abbiano a riferimento la normativa anglosassone o americana e sfuggano dal controllo alcune normative italiane.

Importante anche il fattore tempo: le polizze vengono emesse in modalità claims made, che tutela per un errore commesso anche nel periodo in cui il soggetto non era assicurato purché la richiesta di risarcimento danni avvenga nel momento in cui la copertura è valida. Da parte delle compagnie, per soddisfare sempre più le esigenze dei clienti, sta inoltre crescendo l’offerta della garanzia postuma, attiva in caso di mancato rinnovo della polizza.

Ecco perché è importante, prima di stipulare la polizza, individuare tutte le circostanze passate che potrebbero potenzialmente portare a una richiesta di danni, così da non rischiare che qualcosa resti non coperto. Il testo di polizza dovrebbe quindi prevedere che nella definizione di sinistro siano incluse anche le eventuali circostanze e non solo le richieste risarcitorie.