A chi interessa il futuro di internet? Solo a una piccola parte della popolazione, in maggioranza uomini fra i 25 e i 55 anni, laureati e che spesso lavorano nel settore. E’ quanto emerge dall’indagine REIsearch Internet the future Initiative condotta da Atomium – European Institute for Science, Media and Democracy e ripresa dal Sole 24 Ore.
La consultazione online ha coinvolto ben 23 mila persone ottenendo 4 mila risposte; l’obiettivo era legato al coinvolgimento dei cittadini europei sul futuro della rete e dei suoi utilizzi. A rispondere sono stati per meno del 25% donne e meno dell’1% ragazzi sotto i 16 anni, che, anche dal monitoraggio delle conversazioni social sui futuri sviluppi della rete, risultano i meno coinvolti dall’argomento.
PRIVACY E SICUREZZA DEI DATI LE PRIORITA’ PER GLI UTENTI
Neutralità della rete e accesso garantito a tutti, tutela della privacy, sicurezza e protezione dei dati di chi naviga sono le priorità dei cittadini, che attendono risposte dalle strategie digitali dell’Unione Europea e dai singoli stati Membri. La privacy risulta il valore europeo più importante da difendere per l’88% degli intervistati. Proprio a tutela dei diritti degli utenti, dal prossimo anno, entrerà in vigore il Nuovo Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR - General Data Protection Regulation- Regolamento UE 2016/679), predisposto per definire come i dati debbano essere gestiti da aziende ed enti pubblici. Maggiori garanzie per gli utenti, nuovi obblighi per le imprese che dovranno adeguarsi con urgenza per non incorrere in multe salate.
La diffidenza verso le grandi corporation che gestiscono i dati è marcata: l’80% degli intervistati sostiene che sarebbe opportuno limitarne il potere per evitare monopoli. Il 70% ritiene inoltre che sarebbe utile che l’Europa investisse maggiormente in fondi di investimento così da realizzare piattaforme open source che riescano a porsi come alternativa ai grandi colossi.
TECNOLOGIE DIGITALI E LAVORO
Solo 1 rispondente su 5 sostiene che le nuove tecnologie potranno migliorare le condizioni di lavoro. Ma gli utenti si attendono i benefici maggiori dalla pubblica amministrazione, così che possa snellire molti dei processi legati ancora oggi a manualità o carta.
Molta attenzione c'è anche nei confronti delle fake news, notizie create ad arte giusto per raccimolare qualche click. Secondo l'80% dei rispondenti per arginare questa situazione occorre investire sui cittadini, aumentandone il senso critico e le competenze. La regolamentazione nell'ambito dell'informazione, infatti, non è ritenuta la strada più corretta perchè potrebbe essere bollata come censura minando le basi della democrazia e della libertà di parola.