Protagonisti di un boom mondiale, sempre più utilizzati anche dalla televisione e dal cinema, i droni possono essere distinti in due tipologie di velivoli radiocomandati: gli aeromodelli, che hanno scopi ricreativi e sportivi, e gli APR (Aeromobili a Pilotaggio Remoto), utilizzati per attività professionali e lavorative. Possono essere ad ala rotante o fissa.
Il Regolamento ENAC prevede inoltre che il pilota di APR deve essere maggiorenne e frequentare un corso di addestramento al fine di ottenere un patentino. L'Ente ha inoltre introdotto modifiche alla normativa nel dicembre 2015: le variazioni più notevoli riguardano soprattutto i mezzi da 300 grammi, per i quali viene introdotto l’obbligo di paraeliche. E' stato inoltre reintrodotto il divieto di volo notturno per le operazioni non critiche.
In Italia nel solo 2015 sono stati venduti oltre 100 mila droni. Un mercato in forte espansione, poichè i droni, oltre che in ambito televisivo e cinematografico, vengono utilizzati anche dall’industria civile per controllare grandi installazioni come dighe o reti elettriche, ma anche in agricoltura per monitorare i terreni, l’ambiente o le aree urbane.
In ambito istituzionale, i droni sono utilizzati anche dalle forze dell’ordine e dalla polizia, per la ricerca scientifica e tecnologica.
Fondamentale la copertura assicurativa, obbligatoria per condurre operazioni con un SAPR: occorre stipulare una specifica polizza per i droni relativa alla Responsabilità civile verso terzi, adeguata in termini di scopo e massimali. Si calcola che il premio possa variare da un minimo di 800 a un massimo di 3 mila euro l’anno, in base alle attività svolte e alla zona in cui opera il drone.
Attenzione: la mancanza di polizza assicurativa può costare fino a 15mila euro di multa, mentre il volo senza autorizzazione, in caso di operazioni critiche, può portare a un anno di carcere.
Leggi le novità in materia di droni del 2018, nell'articolo: Droni: approvato il Regolamento unico europeo.